ANTICA GRECIA – IMPERO ROMANO
Il termine “banda” nasce in ambito militare nell’antichità per definire un gruppo formato da un certo numero di soldati che, quando andavano in guerra, si davano coraggio e sostegno accompagnando la loro marcia con ritmi cadenzati e suoni profondi.
MEDIOEVO
La prima vera forma di banda nacque, però, nel XIV secolo presso le corti dei signori dell’epoca, dove un esiguo numero di musicanti prestava servizio, con compiti artistici e di parata legati alle manifestazioni che si svolgevano, tipiche della società medievale.
Tornei, giostre, ricostruzioni di battaglie, giochi militari, cerimonie e altre feste si aprivano con un annuncio detto “bando” e, da qui, presero il nome le corti (bande) definite “corti bandite”; la prima di cui si ha notizia è del 1039.
Come oggi, questi gruppi si dotavano di statuti e regolamenti propri e la loro attività, prestazioni a carattere civile o militare, era regolarmente remunerata, mediante stipendio, dalle istituzioni o dai cortigiani.
1700
Tappa fondamentale fu quella del XVIII secolo per cui le bande, che all’epoca non erano costituite da più di diciotto elementi, si diversificarono definitivamente in militari e civili.
1800
Durante il secolo successivo queste realtà conobbero un forte sviluppo e presero le sembianze delle attuali bande musicali. In Italia le bande, per lo meno fino all’unità, non furono dotate di organico predefinito che era formato in gran parte da operai che dedicavano le loro ore di svago e di riposo all’apprendimento della musica e dell’arte del suono; questa pratica diede vita all’odierno modello di banda amatoriale, che ha funzione ricreativa ma anche formativa, dove i musicisti si ritrovano per suonare insieme dopo il lavoro o lo studio, pur non essendo diplomati.
1900
Nel 1900 si avanza la richiesta di unificazione dell’organico strumentale e delle partiture delle bande di tutte le nazioni e si stabilisce così un complesso di quarantasei musicanti distinti in tre gruppi strumentali: ance, ottoni e percussioni. Tale modello viene però messo in pratica solo dalle bande militari e da quelle cittadine.
Nel corso del secolo l’industrializzazione, le numerose scoperte e le invenzioni portano ad un rapido cambiamento dei valori umani, alla trasformazione della vita sociale e al formarsi di flussi migratori di persone, tra cui anche molti giovani musicisti, e informazioni che favoriscono lo sviluppo della dimensione internazionale della musica facilitando la conoscenza di ogni genere musicale che giunge ad arricchire i repertori musicali e a diffondere le espressioni popolari: un vero e proprio scambio culturale che ha rivoluzionato i repertori anche nei piccoli centri.
OGGI
Oggi, i nuovi obiettivi delle bande sono l’impegnarsi per rinnovare il repertorio e per migliorare la formazione tecnico-culturale di maestri e strumentisti, condizioni indispensabili alla crescita del livello dei complessi bandistici.
Paragonando la nostra situazione con l’ambiente bandistico internazionale notiamo, però, che il divario è ancora grande, sia sul piano della qualità media dei complessi, sia sul terreno organizzativo e culturale.
Negli ultimi tempi si sono intraprese, in varie regioni, iniziative di grande rilievo per colmare questa differenza, ma non sono sufficienti: per riuscire nell’impresa è necessario sviluppare contatti nazionali e internazionali, senza però rinunciare alla propria identità storico – musicale e senza perdere di vista la funzione sociale della banda.